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Esistono diversi tipi di inserimento, totale e  parziale completamente personalizzabili. Occorre programmare la centrale con un tipo di inserimento totale e uno personalizzato per la notte.

Esiste la modalità “Test Sensori” per verificare il corretto funzionamento di ogni sensore. Ad ogni sollecitazione di un sensore la centrale visualizzerà sul display il nome assegnato al sensore.

Le barriere ad infrarosso attivo sono utilizzate per le protezioni perimetrali di breve e media portata (soprattutto, finestre e porte balcone). Sono composte di due elementi (TX/RX) che generano un fascio incrociato di luce non visibile (infrarosso, appunto) che fa scattare un allarme se interrotto. Questo tipo di barriere sono particolarmente indicate per situazioni dove l’accesso dall’esterno è facile – pensiamo ad esempio ad una villetta con un giardino e diverse porte e finestre – o quando si abbia la necessità di tenere una porta aperta – magari d’estate per favorire l’ingresso di aria fresca. Sono disponibili in versione sia filare che via radio.

Le barriere a microonda sono generalmente usate per protezioni perimetrali di lunga portata, ma si possono trovare anche in applicazioni quali il perimetro di una villetta o il cortile di un piccolo stabile. Il loro funzionamento è simile a quelle ad infrarosso – l’interruzione di un segnale controllato dai due elementi (TX/RX) genera un allarme – solo che si utilizza una tecnologia diversa (la frequenza di lavoro è quella della microonda, simile al radar).

La centrale controlla costantemente la presenza della rete elettrica e ne segnala la mancanza, sia tramite l’invio di SMS (se presente il GSM), sia tramite chiamata PSTN se presente il combinatore, che tramite il display LCD posto sul pannello. L’impianto è in grado di funzionare anche senza la corrente, perché dispone di una batteria a tampone che interviene in assenza di rete e viene ricaricata in presenza della rete.In base alla norma EN50131 si deve garantire almeno un'autonomia di 24h.

I sensori di vibrazione vengono tipicamente installati sulle porte ed hanno lo scopo di segnalare un allarme in caso di tentativo di sfondamento. Il sensore rileva le (forti) vibrazioni tipiche di un tentativo di scasso e genera un allarme. Un sensore di questo tipo risulta particolarmente utile in fase di prevenzione in quanto fa scattare l’allarme prima che la porta venga definitivamente scardinata ed aperta, mentre il contatto magnetico semplice entra in funzione solo a scasso avvenuto.

Nel caso di presenza di animali domestici i sensori perimetrali permettono di proteggere il perimetro senza essere disturbati, i sensori volumetrici devono essere di tipo PET IMMUNE,in qualsiasi caso una buona taratura risolve i problemi. Per stare ancora più sicuri si può integrare una Video Verifica che ci permette di discriminare i falsi allarmi da quelli reali.

La Video Verifica in un impianto permette di visualizzare in remoto, iPad,  iPhone, PC, le immagini di cosa ha generato l'allarme.

I sensori oltre a rilevare un allarme inviano 1, 3, 5, fotogrammi dell'area sorvegliata, permettendo di video verificare se si tratta

di un falso allarme.

Si, sarebbe semplicemente inutile vendere un sistema di allarme non sicuro. Impianti di allarme filari devono essere installati cablando l'intero oggetto da proteggere quindi l´istallazione non é facile se l´impianto filare non era stato previsto dall´inizio. Un impianto di allarme senza fili invece é di facile istallazione e non richiede che si effettuino istallazioni in traccia ed i componenti vengono semplicemente fissati al loro posto con viti o nastro biadesivo, a scelta. Le batterie sono sempre di lunga durata e non richiedono frequenti sostituzioni. Gli impianti wireless devo essere su frequenze omologate 433 o 868.

Le frequenze per le comunicazioni radio per i sistemi di allarme senza fili secondo l´ ETSI (European Telecommunications Standards Institute) sono le seguenti (chiamato anche bande ISM): MHz 27, 40, 433 e 868.Nell'area della banda 868 MHz sono riservati anche quattro canali appositi per le applicazioni di sicurezza come ad esempio sistemi di allarme. In altre bande di frequenza, trasmettono anche altri sistemi wireless, come, ad esempio, sistemi monitoraggio bambini a 433 MHz, apriporta garage, termostato senza fili, radio amatoriali, telecomandi per automobili ecc.

E' migliore un allarme a 868 MHz in quanto le probabilitá di interferenze sono ridotte presso lo zero. La frequenza 433Mhz è usata anche dai cancelli automatici e quindi risulta più soggetta a disturbi.

Ormai la tecnologia ha fatto passi da gigante ed oggi un antifurto senza fili è  affidabile quanto uno filare, a patto che stiamo parlando di un  antifurto certificato EN50131 e/o IMQA.

Il costo di un filare é leggermente inferiore per quanto riguarda il materiale (centrale,  sensori, ecc.) ma a questo bisogna aggiungere il costo della realizzazione dell’impianto  cablato, a vista o sottotraccia, cioé, qualora non siano presenti, la realizzazione delle tracce  dentro i muri. Per evitare il disagio e per contenere i costi, pertanto é bene che queste  opere murarie siano fatte prima del trasloco e/o durante una ristrutturazione.  Dopo il trasloco, vivendo nella nuova casa o negozio, spesso  nascono esigenze a cui prima non si era pensato che rendono  necessario spostare parte dell’arredamento o addirittura  piccole ristrutturazioni. Nel caso di un antifurto wireless sará  facile e veloce riadattarlo alle modifiche apportate. Nel caso  del filare, bisogna fare attenzione a non spostare  l’arredamento dove prima c’era un componente dell’impianto e  se invece si deve spostare un muro, facilmente bisognerá  anche rifare parte dell’impianto elettrico dell’antifurto con i  costi che questo comporta.

Tutte le considerazioni sulle caratteristiche per un antifurto filare valgono anche per  quello senza fili che inoltre deve avere le seguenti: Supervisionato: la centrale deve monitorare costantemente tutti i suoi sensori.  Questo é l’unico modo che il sistema ha per accorgersi (e magari di avvisarvi sul  cellulare) di eventuali manomissioni, interferenze o anche solo del fatto che a un  componente si siano scaricate le batterie.Trasmissioni cifrate tra tutti gli elementi dell’impianto; batterie al litio: le batterie devono garantire un uso continuativo per una durata di  almeno 2 o 3 anni.

Vericare l'assenza di guasti evidenti, sostituirlo con uno identico ed eventualmente controllarne il posizionamento.

La sirena esterna puó essere un buon deterrente, pertanto se si decide di metterla,  essa va installata in posizione ben visibile (es. sulla facciata principale).  L’effetto della sirena é unicamente quello di richiamare l’attenzione, pertanto se non  avete nelle vicinanze qualcuno in grado di intervenire, evitate di infastidire il vicinato.  Fondamentale é invece la presenza di un comunicatore telefonico che è meglio sia GSM, perchè più difficilmente sabotabile, si consiglia dual-sim. Infatti grazie ad esso é  possibile collegarsi ad una centrale operativa, far inviare gli allarmi sul proprio cellulare  o su quello di un amico/parente, controllare lo stato del proprio antifurto da remoto. La sirena esterna, se decidete di installarla, deve essere anti-manomissione, antischiuma ed antitrapano.

I sensori perimetrali, sono quelli che, per definizione, vengono installati nel perimetro  dell’area da proteggere. Quindi anche i contatti magnetici vengono spesso definiti  come tali, ma attenzione a dove li installiamo! Infatti, in una porta/finestra ove il ladro  possa entrare rompendo il vetro, cioé senza aprirla è opportuno integrare un sensore di rottura vetro.E' senza dubbio piú efficace un  sensore di movimento oppure, ove possibile un sensore del tipo “a tenda”, posizionato  magari all’esterno, cosí l’allarme scatta ancor prima che vi sia un danno ai serramenti.

1. Centrale d'allarme
2. Combinatore telefonico
3. Collegamento Lan
4. Attivatori o inseritori
5. Sensori volumetrici
6. Sensori perimetrali
7. Sirene o avvisatori sonori
8. Nebbiogeni
9. Spray Lacrimogeni

Quando l'impianto è spento è attiva la linea di guardia anche denominata :

Notte e Giorno, NG, ND, AS, H24 ; Questa funzionalità del sistema sorveglia il sabotaggio dell'impianto / sensori; pertanto qualsiasi anomalia apertura illecita dei sensori detto appunto sabotaggio, genera allarme. E' possibile che l'impianto suoni anche per guasti, tipo batterie scariche o basse oppure se durante la supervisione dei componeti via radio la centrale non trova all'appello un sensore. Accendendo e spegnendo il sistema di solito si resetta la condizione, è opportuno in seguito verificare attentamente la causa che ha generato la segnalazione.

 

 

Maggior sicurezza è offerta dai sistemi dove parlano ed ascoltano entrambi, ai quali sono applicabili diverse tecniche crittografiche ben collaudate. Una di queste, detta ad "Autenticazione o doppio eco" . Non è strettamente indispensabile ma, poiché i sistemi bidirezionali danno risposta, direttamente sul radiocomando, sull'avvenuto inserimento, questo risulta indubbiamente molto comodo ed evita annunci sonori che disturbano ed informano i vicini dei nostri spostamenti.

Tutti riconoscono che il dialogo tra un "sordo" ed un "muto" è cosa molto difficoltosa. Ebbene, quello che avviene tra un sensore di un impianto monodirezionale e la centrale è analogo.
Il sensore monodirezionale, non conoscendo lo stato della centrale, è sempre attivo. Tramette quindi ogni volta che la porta si apre e si chiude. Per evitare di "bruciare" la propria batteria di alimentazione in breve tempo, può permettersi una sola trasmissione ogni volta che viene eccitato.
Un'unica trasmissione, nel caso trattasi di effrazione è poco! Se in quel momento il ricevitore della centrale è interessato da altre trasmissioni, il messaggio risulta perso e non vi sono possibilità di ripetizione.
Ecco perché sono nati i sistemi bidirezionali.

I vecchi inseritori avevano un solo LED rosso sulla chiave, una volta inserita lo stato rosso indicava lo stato inserito impianto, lo stato spento corrispondeva al LED spento.

Alle volte in alcune installazioni si preferiva invertire lo status per confondere le idee.

Nei moderni sistemi ad esempio KSENIA abbiamo 5 LED e quindi 5 stati :

Verde pronto all'inserimento, impianto spento ( il LED è spento almeno un sensore è in status aperto) quindi abbiamo una doppia informazione

Rosso impianto inserito in modo TOTALE

Blu impianto inserito in modo parziale

Giallo e Bianco si possono utilizzare per indicare altre tipoligie di parzializzazioni, es. solo area piscina, solo area giardino

In caso di posizionamento esterno con un tempo programmabile il LED si può spegnere, disorientando l'intruso senza chiave

1. Centrale d'allarme

E' il cuore dell'impianto, è preposta a gestire tutto l'impianto e se predisposta tiene cronistoria degli eventi. SIM per backup funzionalità ) invia segnalazioni di eventi di allarme e di guasto.


3. Collegamento Lan/App

Invia segnalazioni di eventi di allarme e di guasto via email e permette la gestione tramite browser.

Con le App vengono gestite le notifiche push.


4. Attivatori o inseritori

Per accendere e spegnere un impianto si usano : Chiavi meccaniche, Chiavi elettroniche, Tastiere,vTelecomandi, Lettori di RFID o Badge, Lettori di impronte digitali.

5. Sensori volumetrici

I sensori volumetrici possono essere ad IR infrarossi passivi, a MW micro onde, DT doppia tecnologia IR+MW oppure Tripla Tecnologia 2IR+1DT; Si basano sull'emanazione del corpo umano di temperatura e/o sul movimento, se progettati per interno od esterno hanno a bordo un software +/- sofisticato di elaborazione informazione onde evitare falsi allarmi.

6. Sensori perimetrali

I sensori perimetrali si basano su contatti chiusi in gergo NC (normalmente chuso) di varia foggia e misura, di solito sfruttano un campo magnetico hanno diversi gradi di invulnerabilità a seconda dell'impiego, fra i sensori NC ci sono anche i sensori a vibrazione o antisfondamento, i conta impulsi a cordino o ad interruttore.


7. Sirene o avvisatori sonori 

Sono delle sirene con frequenze dagli 80db ai 115db da interno od esterno, quelle esterne possono essere in contenitore protetto da ; apertura, distacco, schiuma, trapanatura, avvicinamento. Quelle esterne di solito hanno un lampeggiante nelle versione più moderne a LED per ottimizzare i consumi. Quelle più recenti hanno più di un LED per riportare all'esterno dell'area protetta informazioni tipo allarme avvenuto o stato impianto.


8. Nebbiogeni

Poco diffusi per il costo sono un ottimo deterrente, quello che non vedi non rubi, gli ambientiprotetti vengono innondati da una nebbia innoqua ma efficace che impedisce di fatto l'esecuzione del furto.


9. Spray Lacrimogeni

Poco diffusi per il costo sono un ottimo deterrente, con un gas a base capsicum inabilita i malintenzionati, impedisce di fatto l'esecuzione del furto.

Spesso alcuni clienti ritengono che per provare un sensore occorre sdraiarsi per terra e muoversi stile marines. Un sensore di movimento è preposto alla rilevazione di movimenti normali o rapidi che attraversano l'area protetta. Strisciare lentamente nell'area di un sensore comporterà una rilevazione meno rapida ma avverrà lo stesso. Per controllare l'efficacia di un sensore occorre verificare che l'orientamento verso l'area protetta produca una rilevazione rapida, ad esempio ingresso in una stanza, attraversamento di un salone. I sensori rivelano correttamente se attraversati e non ingaggiati frontalmente, pertanto verranno installati in modo tale che l'intruso attraversi l'area 'tagliando' le zone sensibili e non andandogli incontro.

Un sensore a tenda, dal nome stesso, rileva in un area circoscritta stretta e lunga, crea una sorta di barriera invisibile a protezione di accessi interni e/o esterni. Il sensore a tenda di solito è impiegato all'esterno possono essere :

  • Singolo infrarosso (idoneo all'interno)
  • Doppio infrarosso verticale
  • Doppio infrarosso orizontale
  • Doppio infrarosso laterale PET immune
  • Doppio infrarosso orizontale bilaterale PET immune
  • Singolo  infrarosso e micro onda verticale
  • Singolo  infrarosso e micro onda laterale
  • Doppio infrarosso e micro onda verticale 

Un sensore volumetrico rileva il volume, il movimento di un corpo estraneo nell'area protetta.  Il sensore volumetrico può essere impiegato all'interno ed all'esterno :

  • Singolo infrarosso (idoneo all'interno)
  • Doppio infrarosso 
  • Triplo infrarosso
  • Doppio infrarosso PET immune
  • Singolo  infrarosso e micro onda
  • Singolo  infrarosso e micro onda PET immune
  • Doppio infrarosso e micro onda
  • Doppio infrarosso e micro onda PET immune

L'altezza dei sensori varia dalla tipologia :

Sensori a tenda 

  • verticali 2,10 / 4,00 mt
  • orizontali 1,00/1,50 mt

Sensori volumetrici

  • standard 2,10 / 2,50 mt
  • PET immune 1,00/1,50 mt
  • Long Range 2,10 / 2,70 mt

 

 

 

Alcune centrali wireless usano in modo bidirezionale le bande : RX 434,28/868,89 Mhz - TX 433,48/868,30 Mhz ciò migliora notevolmente la gestione radio ottimizzando il segnale ed aumentando la sicurezza.

E’ il Decreto legislativo che prescrive le misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori, in tutti i settori di attività privati o pubblici e sostituisce il D.lgs 626/94.

Gli adeguamenti al D.Lgs. 81/2008 sono obbligatori in tutte quelle realtà lavorative (Aziende, Ditte individuali, Studi professionali, Uffici...) nelle quali vi è la presenza di almeno una persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un Datore di lavoro, a prescindere dal tipo di contratto lavorativo posto in essere. Anche i soci lavoratori sono considerati lavoratori a tutti gli effetti e fanno scattare gli obblighi di applicazione del decreto.

Innanzitutto perchè il datore di lavoro ha l’OBBLIGO di mettere in atto gli adempimenti previsti dalla normativa in materia di sicurezza allo scopo di tutelare e tutelarsi nei confronti dei lavoratori subordinati; in secondo luogo un ambiente di lavoro a norma con il D.Lgs. 81/08 è più efficiente, diminuendo il rischio di infortunio per lavoratori. Inoltre per le aziende che non si adeguano (o non si aggiornano), sono previste consistenti sanzioni da parte degli organi preposti al controllo (ASL e Direzione Provinciale del Lavoro).

Non esiste una scadenza. Chi non è adeguato deve mettersi a norma il prima possibile e chi già lo fosse deve comunque accertarsi di essere in regola, in quanto la valutazione dei rischi e gli altri adempimenti previsti dal D.Lgs 81/08 vanno comunque aggiornati e modificati in occasione di: assunzione o cambiamento del personale; modifica dei locali, cambiamento della disposizione di macchinari e attrezzature e in caso di ristrutturazioni; acquisto di nuovi macchinari e/o attrezzature in azienda; cambiamento o ampliamento delle attività svolte in azienda.

Le palestre inserite in complessi scolastici, se utilizzate per attività sportive extrascolastiche e con capienza superiore a 100 persone, ovvero con superficie lorda in pianta al chiuso superiore a 200 mq, rientrano al punto 65 dell'allegato I al DPR 151/2011.

Per gli asili nido, in assenza di una specifica regola tecnica antincendio, deve essere rispettato quanto indicato nell'allegato n. 1, lett. A, del d.m. 4 maggio 1998. Per le attività a rischio specifico, eventualmente presenti, dovranno essere osservate le relative regole tecniche.

La sigla DPO sta per Data Protection Officer, in italiano Responsabile della Protezione Dati RPD, ed è la persona che sarà responsabile del trattamento dei dati personali e quindi della loro protezione all’interno di un’azienda o di un ente pubblico.Il DPO/RPD deve essere in possesso di specifici requisiti: competenza, esperienza, indipendenza e autonomia di risorse, assenza di conflitti di interesse.

La nomina del DPO è obbligatoria per un’azienda o un ente nei casi in cui:

1. il trattamento è effettuato da un’autorità pubblica o da un organismo pubblico, eccettuate le autorità giurisdizionali quando esercitano le loro funzioni giurisdizionali;
2. le attività principali del Titolare del trattamento o del Responsabile del trattamento consistono in trattamenti che, per loro natura, ambito di applicazione e/o finalità, richiedono il monitoraggio regolare e sistematico degli interessati su larga scala; oppure
3. le attività principali del Titolare del trattamento o del Responsabile del trattamento consistono nel trattamento, su larga scala,di categorie particolari di dati personali di cui all’articolo 9 (dati particolari | sensibili) o di dati relativi a condanne penali e a reati di cui all’articolo 10.

  • istituti di credito;
  • imprese assicurative;
  • sistemi di informazione creditizia;
  • società finanziarie;
  • società di informazioni commerciali;
  • società di revisione contabile;
  • società di recupero crediti;
  • istituti di vigilanza;
  • partiti e movimenti politici;
  • sindacati;
  • caf e patronati;
  • società operanti nel settore delle “utilities” (telecomunicazioni, distribuzione di energia elettrica o gas);
  • imprese di somministrazione di lavoro e ricerca del personale;
  • società operanti nel settore della cura della salute, della prevenzione/diagnostica sanitaria quali ospedali privati, terme, laboratori di analisi mediche e centri di riabilitazione;
  • società di call center;
  • società che forniscono servizi informatici;
  • società che erogano servizi televisivi a pagamento.
  • liberi professionisti operanti in forma individuale;
  • agenti, rappresentanti e mediatori operanti non su larga scala;
  • imprese individuali o familiari;
  • piccole e medie imprese, con riferimento ai trattamenti dei dati personali connessi alla gestione corrente dei rapporti con fornitori e dipendenti.